www.acraccademia.it/Il%20Sanremese%20pag%201/2/3/4/5/6/7/8... piu' il civennese/il bellagino!
... ai Poeti di Civenna, Asso e Bellagio (Como) e Milano!
CIVENNA – Bellagio - Milano
Strette.. piccole.. dotte.. uniche,
la gioventù cittadina incalzava.. Miraggi: Ass, Belas e Milan per el pan!
Ffss nord, il lago.. richiami di fuga,
un mondo rude e più organizzato... Immancabili amare delusioni, ma ..
la gioventù cittadina incalzava.. Miraggi: Ass, Belas e Milan per el pan!
Ffss nord, il lago.. richiami di fuga,
un mondo rude e più organizzato... Immancabili amare delusioni, ma ..
il mondo del potere .. una calamita!
Col tempo, ho seppellito i nostri cari
vicino al belvedere grigne e vista corni
poi i colpi bassi.. hanno ferito l’orgoglio
la guardia tradita si è abbassata...
il cuore è debole, trema e sente suonare la dolce melodia delle campane natie...
Ricordi di papà e mamma.. ho nostalgia
di te mia ruvida .. e dolce Civenna.
vicino al belvedere grigne e vista corni
poi i colpi bassi.. hanno ferito l’orgoglio
la guardia tradita si è abbassata...
il cuore è debole, trema e sente suonare la dolce melodia delle campane natie...
Ricordi di papà e mamma.. ho nostalgia
di te mia ruvida .. e dolce Civenna.
Anonimo civennese
CIVENNA
Eri stretta
la gioventù incalzava
richiami d'infinito
un mondo più pulito...
ho preso tanti schiaffi
mangiato pane e sale...
non ho cambiato il mondo
e ho seppellito i morti
vicino hai tuoi castani...
... incasso male i colpi
la guardia si è abbassata...
il cuore trema e sente
suonare la campana...
Ricorda e ha nostalgia
di te Civenna mia.
Grazie... Camilla
AL PRIMO AMORE
freddi
e corti
erano i giorni...
Saludi" Gente mia
Non fu
cosa leggera
per me l'abbandonarti...
.. e adesso una poesia dialettale del Poeta Dal Col.. Milanese di Acr
Ristorant cont coeugh cognossuu in tutt al mond che fann tutta ròbba de “class”,
ma che quand ta leva suu del tavol ga voeur andà in pizzeria per segolass.
L’é bell vedé i piatt preparaa cont bravura, fai con primizzi nostran e fantasia,
ma per scoeud l’appetit; in del piatt on quaicòss de sostanza ga voeur che ga sìa.
Adess gh’é vegnuu anca la mòda del panettòn “firmaa” dj varii offelée,
che al pari di “gins” tucc strasciaa, second a mì, varen nò inscì tanti danée.
Va ben tusscòss; sa poeu anca toeuss la voeuja d’on “caprizzi”, al dì d’incoeu,
ma l’é nò de trà via, e al ta segolla, on bel piatt de busecca cont den i fasoeu.
lucio da col.
Ristoranti con cuochi conosciuti in tutto il mondo che fanno tutte cose di “classe”,
ma che quando ti alzi da tavola, bisogna andare in pizzeria per satollarsi.
E’ bello vedere i piatti preparati con bravura, fatti con primizie nostrane e fantasia,
ma per togliere l’appetito; nel piatto qualche cosa di sostanzioso occorre che ci sia.
Adesso è venuta anche la moda del panettone “firmato” dai vari pasticceri,
che come i jeans tutti stracciati, secondo me, non valgono così tanti soldi.
Va bene tutto; ci si può anche togliersi la voglia di un “capriccio”, al giorno d’oggi,
ma non è da disdegnare, e ti satolla, un bel piatto di trippa con dentro i fagioli.
lucio da col.
Pitanz per tucc i gust.
Tanti bej sit indove, senza fà cress la panscia, sa mangia pitanz fai de “fin “;
peccaa che ga succeda, che on po’ de “panscia” la ga vaga gio al nòster borsin.Tanti bej sit indove, senza fà cress la panscia, sa mangia pitanz fai de “fin “;
Ristorant cont coeugh cognossuu in tutt al mond che fann tutta ròbba de “class”,
ma che quand ta leva suu del tavol ga voeur andà in pizzeria per segolass.
L’é bell vedé i piatt preparaa cont bravura, fai con primizzi nostran e fantasia,
ma per scoeud l’appetit; in del piatt on quaicòss de sostanza ga voeur che ga sìa.
Adess gh’é vegnuu anca la mòda del panettòn “firmaa” dj varii offelée,
che al pari di “gins” tucc strasciaa, second a mì, varen nò inscì tanti danée.
Va ben tusscòss; sa poeu anca toeuss la voeuja d’on “caprizzi”, al dì d’incoeu,
ma l’é nò de trà via, e al ta segolla, on bel piatt de busecca cont den i fasoeu.
lucio da col.
Traduzione... Pietanze per tutti i gusti.
Tanti bei posti dove, senza far crescere la pancia, si mangiano pietanze “sfiziose”;
peccato che succeda, che un po’ di “pancia” diminuisca al nostro borsellino.Ristoranti con cuochi conosciuti in tutto il mondo che fanno tutte cose di “classe”,
ma che quando ti alzi da tavola, bisogna andare in pizzeria per satollarsi.
E’ bello vedere i piatti preparati con bravura, fatti con primizie nostrane e fantasia,
ma per togliere l’appetito; nel piatto qualche cosa di sostanzioso occorre che ci sia.
Adesso è venuta anche la moda del panettone “firmato” dai vari pasticceri,
che come i jeans tutti stracciati, secondo me, non valgono così tanti soldi.
Va bene tutto; ci si può anche togliersi la voglia di un “capriccio”, al giorno d’oggi,
ma non è da disdegnare, e ti satolla, un bel piatto di trippa con dentro i fagioli.
lucio da col.
... Dice Edgar Lee Masters: "Questo è il dolore della vita, che per essere felici bisogna essere in due"
Se ne accorge subito, ovviamente, Dio e inventa x Adamo "una compagna, Eva". che sarà la ragione della sua felicità e della scoperta del dolore : con quella disodienza nell'addentare la mela, il frutto proibito.
La propensione per le vitamine è proseguita nel tempo.
L'immagine della possibile felicità l'ho trovata in una pagina di Thomas Mann, in un discorso di circostanza, un brindisi a Katja:"Noi cammineremo, la mano nella mano, anche nel regno delle ombre".
Non so se c'è un segreto, o una ricetta, per rendere più leggera la fatica di vivere. Penso sia già una grande conquista accettarsi; del resto ho sempre creduto che il sentimento che domina il mondo, anche il più inutile e sprecato, è l'invidia.
Faccio il cronista da quando ero ragazzo: non ho mai conosciuto in personaggio che meritasse il livore, la gelosia, l'acrimonia, perfino laccesa rivalità. Passa tutto molto in fretta e quasi sempre non lascia tracce.
Dice la Bibbia:"Beato l'uomo perché non conosce la sua morte".
Forse è ciò che permette di rendere meno sensibile il peso dell'esistenza.
Poi, molto, quasi tutto, dipende più dal caso che da noi: da un incontro, da un ritardo, da un addio . C'è sempre una domanda in sospeso:" Chi sa se..." e non c'è la risposta. Vai dove ti porta il caso, o il destino. Qualche volta, anche il cuore ❤
Enzo Biagi
Il direttore della George Washington University School of Medicine
sostiene che il cervello di una persona anziana è molto più pratico di quanto comunemente si creda. A questa età, l'interazione degli emisferi sinistro e destro del cervello diventa armoniosa, il che espande le nostre possibilità creative. Ecco perché tra le persone di età superiore ai 60 anni puoi trovare molte personalità che hanno appena iniziato le loro attività creative.
Certo, il cervello non è veloce come lo era in gioventù. Tuttavia, guadagna in flessibilità. Pertanto, con l'età, siamo più propensi a prendere le decisioni giuste e meno esposti alle emozioni negative. Il picco dell'attività intellettuale umana si verifica intorno ai 70 anni, quando il cervello inizia a funzionare a pieno regime.
Interessante anche il fatto che dopo 60 anni una persona può utilizzare 2 emisferi contemporaneamente. Ciò consente di risolvere problemi molto più
CARATTERISTICHE DEL CERVELLO DI UNA PERSONA ANZIANA.*
1. I neuroni del cervello non muoiono.
segue
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