POESIA COMASCA A cura di acraccademia.it


 

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  1. invito all'Oscar No al Bullismo 35 edizione!
    Giovedì 6 giugno pv. h 11 vi aspetto bar di piazza *Bottini (medico) angolo via Merzario(letterato) per la prima semifinale dell'Oscar internazionale *No al bullismo e alla guerra ... Si, alla salvaguardia ambientale 35 edizione*
    -h 11,30 elezione Giuria (3 componenti)
    -h 12,00 spuntino o aperitivo -menù
    fisso euro 8-
    -h 12,30 declinazione della poesia o opera
    -h. 13,30 graduatoria dalla giuria e
    premiazione da parte della Giuria
    Popolare.
    -h. 14,15 breve illustrazione dei personaggi:
    BOTTINI e MERZARIO...
    A Lambrate Municipio 4 si arriva tramite M verde ( M rossa loreto e verde Lambrate).


    per Centro Ricerche Valassinesi e Acr il Mi
    Sergio Merzario e Crvacraccadem465959.blogspot.com

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    1. ​In Italia sei donne su ...dieci non votanompiu..*omissis* Come donne, prima che come depositarie della fiducia elettiva dei cittadini e delle cittadine, questa fotografia ci colpisce con durezza. Da anni, siamo impegnate per contrastare l’astensione involontaria, innovando e semplificando le modalità di voto, arrivando a ottenere la sperimentazione del voto per gli studenti fuori sede in queste elezioni europee. Come politiche, siamo ben consapevoli che la crescente fuga dalle urne non è solo dovuta a ragioni di carattere pratico-logistico, bensì alla sfiducia che si insinua nel rapporto tra rappresentanti e rappresentati così come alla montante e mai risolta crisi della democrazia.Quando però le donne, che sono la maggioranza della popolazione, decidono di non recarsi a votare, è il momento di fare di questa questione la priorità del nostro agire politico. Di interrogarci sul perché questo avviene e di proporre qualche soluzione.
      In questi anni di lavoro di rappresentanza ci siamo confrontate con tante donne di età, estrazione sociale e culturale, provenienza geografica, storie diverse. Abbiamo capito che le donne si interessano di politica quando la politica vede e prova ad affrontare le questioni della materialità della condizione delle persone e delle famiglie. Quando, cioè, affronta quelli che in inglese si chiamano i “kitchen table ossues”, cioè le questioni concrete di cui si discute la sera durante la cena: affitti o mutui da pagare, prezzi che aumentano, scuole che non funzionano, visite mediche rimandate, fatica e bisogni. Le donne, e lo vediamo nella vita di partito così come nell’arena pubblica, si allontanano, smettono di partecipare quando la politica diventa fazione, lotta di potere, scontro ideologico. Eppure le donne italiane, in coda alle statistiche europee sull’uguaglianza, hanno più bisogno che mai di scelte precise e coraggiose che trasformino la realtà. Hanno bisogno di politiche per poter lavorare senza dover rinunciare ai figli, per potersi liberare dal peso del lavoro di cura non pagato, per poter decidere senza indebite pressioni se portare a termine una gravidanza, per poter occupare lo spazio pubblico e vivere relazioni sentimentali senza la paura di molestie e violenze.Il dato dell’astensione femminile deve essere il nostro campanello d’allarme e la nostra spinta ad agire. Dopo una campagna elettorale polarizzata, è il momento che le donne della politica italiana leggano insieme il dato dell’astensione femminile, ne traggano le conseguenze e facciano un patto in nome delle donne italiane. Un patto che, pure in un momento di asprissima contrapposizione su altri terreni, si traduca in leggi – a partire da quella di bilancio – che rispondano alle fatiche e alle necessità delle donne. Ripartiamo dallo spirito che animò il tentativo fatto da Elly Schlein all’indomani del femminicidio di Giulia Cecchettin quando si rivolse alla premier Giorgia Meloni per sostenere insieme le misure contro la violenza di genere. Già in altre legislature l’unione delle donne portò all’approvazione di ambiziosi progetti legislativi come nel caso della legge Golfo-Mosca approvata mentre la politica battagliava aspramente sul terreno della giustizia e dell’economia, oppure della legge Gribaudo sulla parità salariale.
      Ci sono alcune misure che possono cambiare la condizione delle donne, e quindi dell’Italia tutta: la realizzazione dei nidi previsti dal PNRR e un piano nazionale per il tempo pieno (che al sud è presente in un numero risibile di scuole); il congedo di paternità universale e obbligatorio, il contributo per i servizi di baby-sitting nella proposta avanzata da Michela De Biase; la proposta bipartisan Mennuni-Malpezzi – già calendarizzata al Senato – sull’uso dei social per i bambini e i preadolescenti.
      Dalle donne può venire una spinta straordinaria per una politica migliore e per un’Italia che funziona. Non lasciamocela scappare.

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  2. Presenti i diritti Lgbtqia+

    Nel documento i leader del G7 esprimono “forte preoccupazione per la riduzione dei diritti delle donne, delle ragazze e delle persone LGBTQIA+ in tutto il mondo, in particolare in tempi di crisi". Si condannano fermamente “tutte le violazioni e gli abusi dei loro diritti umani e delle libertà fondamentali". Il G7 riafferma quindi "l'impegno per l'uguaglianza di genere". Rispetto al wording di Hiroshima spariscono però i riferimenti a "identità di genere" e "orientamento sessuale”.

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  3. ciaoooo da Crvacraccadem465959.blogspot.com

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  4. Bellagio.. con Civenna.  (Le Perle del Lario!)

    I fiori e la bella gente sulle barche inondano il lago.
    La Grigna con la Grignetta  danzano sulle onde...
    Sai chi ci manca? Ci manchi tu... Si sente il profumo.
    Vorremmo che tu  .. la nostra Regina ... che sei nel 💓.
    In sintonia con noi ... Ti materializzassi ... non solo
    sui battelli e gli aliscafi...  Dove sciamano i turisti .. 
    scesi da  Scivena, Guello, S.Primo e  Pianorancio. 
    Mentre solo tu nel ☀️ di chi ti ama e ti brama .. ti palesi
    Sei unica rara, ma talmente brava e vera ...
    cara e sincera  e ci guardi silenziosa dal belvedere di
    Civenna ... dalla sua panchina GIGANTE.. osservi... 
    Silenziosa e biricchina.. ma ci doni simpatia e Gioia.

    Gio' r Gia'
    a cura di Crvacraccadem465959.blogspot.com

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  5. Come è nata Threpsy: dieta intelligente, adattabile, personalizzata
    L’idea di Threpsy è nata andando in palestra. Proprio così. “Sia io che Elisabetta - prosegue Giovannetti - ci alleniamo in palestra e questo ci ha fatto interessare al fitness e al bilanciamento dei nutrienti, accorgendoci che a causa dello stile di vita spesso si bruciano calorie in maniera non congrua".

    "Quindi ci siamo detto: perché non sviluppare un piano alimentare partendo da questo? Il 95% delle diete, infatti, fallisce a causa della sua rigidità e per il fatto che sono obsolete. Noi abbiamo pensato a una parola d’ordine: adattabilità. Sia per i pazienti che per i medici, sia chiaro. Sappiamo che negli Stati Uniti molte persone cercano riparo nei farmaci quando la dieta non è seguita in maniera rigida, ma non è la soluzione. Da qui l’idea di Threpsy”.

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    Threpsy è ancora in una fase sperimentale, ma Giovannetti e gli altri creatori hanno le idee chiare sul suo futuro. “Nei prossimi sei mesi vorremmo riuscire a fare un prototipo della web app per i nutrizionisti e della app per pazienti. A quel punto iniziare a redigere dei casi di studio, magari con un centinaio di pazienti, per poi capire cosa funziona di Threpsy ed eventualmente dove migliorarla. I nutrizionisti con cui abbiamo parlato si sono dimostrati molto interessati al nostro software, contiamo di svilupparlo dando risposta adeguate alle aspettative che ci sono. Gli stimoli e la voglia di fare bene non ci manca”.
    Grazieeee!
    IA. = Intelligenza artificiale...
    ti cambia la vita...

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