Acraccademia e sergio merzario *el scivenes*

 Segue... da el milanes de april...

Il direttore di il milanese  della George Washington University School of Medicine sostiene che il cervello di una persona anziana è molto più pratico di quanto comunemente si creda. A questa età, l'interazione degli emisferi sinistro e destro del cervello diventa armoniosa, il che espande le nostre possibilità creative. Ecco perché tra le persone di età superiore ai 60 anni puoi trovare molte personalità che hanno appena iniziato le loro attività creative.

Certo, il cervello non è veloce come lo era in gioventù. Tuttavia, guadagna in flessibilità. Pertanto, con l'età, siamo più propensi a prendere le decisioni giuste e meno esposti alle emozioni negative. Il picco dell'attività intellettuale umana si verifica intorno ai 70 anni, quando il cervello inizia a funzionare a pieno regime.

Interessante anche il fatto che dopo 60 anni una persona può utilizzare 2 emisferi contemporaneamente. Ciò consente di risolvere problemi molto più

CARATTERISTICHE DEL CERVELLO DI UNA PERSONA ANZIANA.*

1. I neuroni del cervello non muoiono.segue

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... Dice Edgar Lee Masters: "Questo è il dolore della vita, che per essere felici bisogna essere in due"
Se ne accorge subito, ovviamente, Dio e inventa x Adamo "una compagna, Eva". che sarà la ragione della sua felicità e della scoperta del dolore : con quella disodienza nell'addentare la mela, il frutto proibito.
La propensione per le vitamine è proseguita nel tempo.
L'immagine della possibile felicità l'ho trovata in una pagina di Thomas Mann, in un discorso di circostanza, un brindisi a Katja:"Noi cammineremo, la mano nella mano, anche nel regno delle ombre".
Non so se c'è un segreto, o una ricetta, per rendere più leggera la fatica di vivere. Penso sia già una grande conquista accettarsi; del resto ho sempre creduto che il sentimento che domina il mondo, anche il più inutile e sprecato, è l'invidia.
Faccio il cronista da quando ero ragazzo: non ho mai conosciuto in personaggio che meritasse il livore, la gelosia, l'acrimonia, perfino laccesa rivalità. Passa tutto molto in fretta e quasi sempre non lascia tracce.
Dice la Bibbia:"Beato l'uomo perché non conosce la sua morte".
Forse è ciò che permette di rendere meno sensibile il peso dell'esistenza.
Poi, molto, quasi tutto, dipende più dal caso che da noi: da un incontro, da un ritardo, da un addio . C'è sempre una domanda in sospeso:" Chi sa se..." e non c'è la risposta. Vai dove ti porta il caso, o il destino. Qualche volta, anche il cuore ❤ 

Enzo Biagi
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